L’ospedale dei bambini di Cremona

L’ospedale dei bambini di Cremona

di Igor Paulinich

Questa che vi mostro è una delle rare cartoline di Cremona che raffigurano la facciata dell’ospedale dei bambini.

L’ideatore si chiamava Alfonso Mandelli, tra i maggiori benefattori della città in ogni tempo. Fervente garibaldino della più giovane generazione, nacque a Cremona nel 1850 e combatté a Villa Glori, Monterotondo e Mentana nel 1867 per l’annessione di Roma, che avvenne solo tre anni dopo. A quell’anno risalgono le ultime imprese di Garibaldi, che egli perse sul filo del rasoio. Mandelli, in città, contemplava ogni giorno la demolizione della basilica di s. Domenico tra il 1869 ed il 1870 e non si dimenticò del fotografo Betri sui tetti ad immortalare l’evento. Il benefattore si occupò, in un libro pubblicato nel 1903, addirittura di una possibile attribuzione di uno scheletro, rinvenuto a S. Domenico, al grande liutaio Stradivari. Mandelli fu tra i più anziani volontari della Prima Guerra Mondiale, quando oramai compiva sessantacinque anni. Fu sindaco di Cremona tra il 1923 ed il 1926, anno nel quale fu inserita la figura del podestà. Aderì in seguito al fascismo e scomparve in anno non meglio precisato, dopo aver perso moglie ed una figlia. Egli stesso si occupava di un ospedale infantile, sempre in città, dal 1875. L’ubicazione di questo precedente ospedale è tuttora ignota, ma rimangono di esso una stampa, databile al 1888 circa, ed una medaglia, dedicata ad un ospedale cittadino per bambini rachitici. Di quest’ultimo e del nuovo ospedale infantile della prima cartolina restano due medaglie commemorative, entrambe conservate in pochissime copie.

Il nuovo ospedale pediatrico fu inaugurato alla presenza di Re Vittorio Emanuele III nel maggio 1904 a Cremona. Esiste una foto del Re, unica e finora inedita, in cui avanza in carrozza verso l’edificio. Altre foto sono pubblicate su riviste. Di sicuro Sua Maestà tenne quel giorno un discorso anche dalla piazza del Comune. Non mi è nota la data della dismissione dell’ospedale, ma tuttora l’edificio esiste, molto cambiato nell’aspetto.

In occasione dell’inaugurazione fu coniata la citata medaglia, in bronzo e dedicata a Mandelli. Oggi se ne conoscono pochissimi esemplari.

 

Mandelli chiese di occupare un’area di ortaglie ad est della chiesa del Foppone per dislocare il nuovo ospedale pediatrico. Contribuirono alla costruzione del nuovo edificio la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, Palmiro Martini e la contessa Grasselli Barni. L’area era tra le più elevate della città, per evitare impaludamenti e scarsa igiene. Per costruire l’ospedalino si dovette abbattere un edificio di abitazione, molto vicino alla chiesa, dell’altezza di ben 15 metri, di cui però non esistono immagini.

La costruzione che ne uscì fu lodevole: sul retro della facciata c’era un padiglione chirurgico, uno pediatrico e, staccati, un padiglione degli infettivi, uno dei difterici e un padiglione delle autopsie. Di queste costruzioni esistono alcune cartoline, in verità assai rare. L’edificio era prestigioso. Veniva riscaldato con termosifoni in ghisa e possedeva un impianto d’acqua che prelevava acqua pura da 26 metri di profondità tramite una pompa Langen-Wolf. All’epoca a Cremona non esisteva acqua corrente. Venne introdotta solo nel 1912 con un astuto innalzamento della torre medievale tuttora esistente in Piazza della Pace. I lettini dell’ospedalino furono forniti dalla ditta Bencini di Firenze. Avevano sponde girevoli al basso e pagliericcio metallico.

 

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